Quando serve andare dallo psicoterapeuta?

DIFFERENZA TRA PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA

Voglio aprire questo articolo spiegando la differenza tra psicologo e psicoterapeuta, lieve ma comunque significativa.

Lo psicologo è laureato solo in Psicologia, dopo i cinque anni di università ha seguito un tirocinio di un anno e successivamente a quest’ultimo ha sostenuto un Esame di Stato per potersi poi iscrivere all’Ordine degli Psicologi della propria regione di residenza.  Con l’iscrizione all’ordine ha il diritto e le qualità di poter esercitare il suo ruolo sia privatamente che in strutture che richiedono questa specifica figura. Non essendo però laureato in Medicina, lo psicologo non può prescrivere farmaci. Se sentite l’esigenza di rivolgervi ad uno psicologo potete digitare www.giovannamarianastasi.com.

Lo psicoterapeuta è laureato in Psicologia e/o Medicina ed è iscritto ad entrambi gli Albi.  In seguito alla laurea ha conseguito quattro anni di studi riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca – M.I.U.R. Durante questi anni di studio post-laurea, molte scuole richiedono che lo stesso psicoterapeuta faccia un percorso di analisi personale, in altre scuole, invece, non è obbligatorio ma caldamente suggerito.

Essendo sia psicologo che medico, lo psicoterapeuta può associare al colloquio clinico del paziente anche l’assunzione di medicinali.

IN COSA CONSISTE LA PSICOTERAPIA?

Una volta definite le differenze tra psicologo e psicoterapeuta, andiamo ad analizzare in cosa consiste la psicoterapia e successivamente quando serve esercitarla.

Partiamo col dire che la psicoterapia va più a fondo della psicologia, in quanto cura disturbi psicologici di natura ed entità diverse che vanno dal disagio personale fino alla sintomatologia grave, la quale si manifesta con sintomi nevrotici e/o psichici gravi, fino a sfociare in forme di disabilità nella vita di una persona.

Le tecniche di psicoterapia variano in base al modello teorico di riferimento: cognitivo- comportamentale; familiare, basato sui rapporti affettivi con le persone che ne fanno parte; psicoanalitico, basato sull’inconscio e focalizzato sulla comprensione dei pensieri e dei comportamenti.

La psicoterapia si può dividere in due tipi di conoscenze:

  1. Le conoscenze teoriche: si occupa della comprensione del funzionamento dell’essere umano dal punto di vista psicologico,
  2. Le conoscenze pratiche: si tratta degli strumenti veri e propri che si applicano in maniera concreta sul paziente, affinché quest’ultimo possa ottenere dei risultati positivi alla fine del suo percorso. Le tecniche usate sono: analisi dei sogni, colloquio, ipnosi e intervento paradossale.

QUANDO SERVE ANDARE IN TERAPIA?

La maggior parte dei pazienti che vanno di loro spontanea volontà o che sono portati dai parenti presentano un problema comune: un blocco.

Questo blocco impedisce di vivere a pieno le proprie giornate e i rapporti con amici, parenti e fidanzati.

Le conseguenze di questo blocco è un comportamento spesso e volentieri impulsivo, aggressivo ed esagerato.  Le percezioni agli occhi del paziente sono ormai inspiegabili, non riesce a capire perché reagisce in quella maniera, perché si sente sempre arrabbiato, insoddisfatto, non accettato e ha paura di tutto anche di cose banali.

Questi sentimenti sfociano in atteggiamenti aggressivi e violenti sia verso gli altri sia verso se stessi. Spesso per sentirsi appagati e tranquillizzarsi assumono droghe, alcool, oppure sviluppano altre dipendenze nocive come il gioco d’azzardo.

Il blocco si può ripercuotere anche nella sfera del piacere, spesso i pazienti lamentano problemi a letto con il loro partener, pensando che ci sia qualche problema fisico, non pensando però che il problema è psichico. Rabbia e paura inconsciamente li blocca e interferisce con la loro sessualità.

Rivolgersi, quindi, a uno psicoterapeuta aiuta a sbloccare queste tensioni interne e permettere di svolgere una vita più tranquilla senza tensioni, sbalzi di umore violenti e soprattutto senza paure e blocchi.