Il nichel è un metallo che viene assunto dall’organismo grazie all’alimentazione. È molto diffuso in natura e rappresenta un costituente di molte leghe metalliche, come l’acciaio, e un elemento volatile, quindi facilmente inalabile. Purtroppo, però, può anche rappresentare un inquinante di falde acquifere e terreni.
Dove si trova il nichel?
Il nichel è presente un po’ ovunque: nel sottosuolo, nell’aria che respiriamo e nella biosfera; ma vi sono anche degli specifici alimenti ricchi di nichel.
Riguardo agli alimenti, il nichel può presentarsi come costituente biologico o come inquinante. Come costituente biologico, è presente nel cacao, in alcuni crostacei, nei molluschi, nei cereali integrali, nei legumi e nei semi come noci e nocciole.
Come abbiamo detto, però, il nichel può essere anche un inquinante. In questo caso, lo contengono tutti quei prodotti che lo assorbono dagli utensili della cucina a causa di una reazione chimica all’ambiente o per attrito. Si tratta, soprattutto, di grassi e oli idrogenati e dei prodotti lavorati industrialmente.
Se, dunque, dovessimo fare un elenco degli alimenti ricchi di nichel, dovremmo comprendervi.
- Alimenti confezionati;
- Asparagi;
- Alloro;
- Aringhe;
- Banane;
- Broccoli;
- Cacao;
- Cavolfiore;
- Cereali integrali;
- Cetrioli;
- Ciliegie;
- Cipolle;
- Fegato;
- Legumi;
- Lievito;
- Melone;
- Noce moscata;
- Oli vegetali;
- Pepe;
- Sedano;
- Spinaci;
In aggiunta ai cibi contenenti nichel, vi sono anche alcuni prodotti industriali che lo contengono. Infatti, il nichel può essere considerato anche un prodotto di scarto industriale, dunque è contenuto anche nelle sigarette, nei fertilizzanti e nei gas di scarico delle auto.
Il ruolo biologico del nichel
Il nichel ha un ruolo biologico ben definito e piuttosto importante per l’intero organismo. La sua funzione si intreccia al mantenimento dell’equilibrio ormonale e dell’integrità delle membrane cellulari, alla stabilizzazione degli acidi nucleici e al metabolismo di glucosio e lipidi, e, per finire, alla costituzione enzimatica.
Sebbene abbia queste funzioni di notevole importanza e la sua assunzione sia fondamentale per il coro, il nichel deve essere assunto in piccole quantità, infatti, abbuffarsi di nichel, sperando così di aiutare l’organismo a mantenersi in equilibrio e sostenere il metabolismo, non è utile, bensì può rivelarsi dannoso.
Inoltre, è bene sapere che non si registra nessuna carenza fisiologica di nichel che costringa ad assumerne più del solito, pertanto la quantità di metallo che introduciamo quotidianamente nel corpo, che è di pochi milligrammi, si rivela più che sufficiente per coprire i bisogni fondamentali.
Allergia al nichel
Nonostante il nichel eserciti delle importanti funzioni a livello fisiologico, è possibile che alcuni soggetti manifestino reazioni avverse ad esso.
La reazione avversa che, per eccellenza, si manifesta nei confronti del nichel è un’allergia. Questa allergia si presente in forma cellulare e non umorale. È un disturbo abbastanza comune, che sembra colpire una popolazione parimenti maschile e femminile superiore ai sei anni di età.
In caso di allergia la sintomatologia avvertita dal soggetto comprende tutte o alcune di queste manifestazioni: arrossamento, prurito, nausea, mal di testa, insonnia, perdita di peso, infiammazioni del cavo orale, problemi intestinali, stanchezza, tachicardia e problemi respiratori.
È giusto sapere che l’allergia al nichel si manifesta con un eczema da contatto solo nel caso in cui il soggetto allergico tocchi elementi contenenti il metallo, come orecchini, bracciali e cosmetici. A tal proposito, però, alcuni esperti fanno notare che solo il 25% dei soggetti allergici reagisce con una manifestazione dermatologica; perciò la mancanza di questa manifestazione non può essere intesa come una garanzia dell’assenza di allergia.
Purtroppo, l’allergia al nichel condiziona inevitabilmente l’alimentazione di chi ne soffre e comporta l’eliminazione di alcuni cibi che sono importanti per il mantenimento di una dieta sana ed equilibrata.